A raccontare la nascita di questo gruppo di stelle cadenti il professor Romano Serra, astrofisico presso l’università di Bologna; ecco le sue parole: ” A generare questo sciame è l’asteroide Pahehton 3200, ovvero Fetonte, nella mitologia greca, figlio di Elios, dio del Sole. Molto Probabilmente si tratta di un residuo di cometa che, dopo avere avuto milioni di anni le sembianze di cometa, ha subito la metamorfosi diventando ora un asteroide costituito da carbone, ormi povero di materiale vaporizzabile nel suo avvicinamento al Sole
“.
Per osservare al meglio il passaggio del grappo di asteroidi il consiglio è quello di allontanarsi il più possibile dalla città; qui le luci possono limitare la vista del cielo. L’ideale sarebbe recarsi in zone collinari o montuose, dove l’aria più limpida e rarefatta può agevolare l’osservazione.
Il passaggio delle stelle cadenti dovrebbe avere una frequenza di circa 2-3 minuti, sarà dunque necessario armarsi di una sana dose di pazienza se si desidera godersi lo spettacolo. Ad aiutare gli appassionati però gioca la lunghezza della notte; a partire dal 13 dicembre infatti la presenza del Sole si farà via via sempre minore fino a raggiungere, il 21 dicembre, il solstizio d’inverno, la giornata più breve dell’anno.