Tanti i politici che hanno preso parte alla conference organizzata da ZTE ‘Perché avere paura del 5G? Quando la conoscenza crea valore’.
Ecco cosa è stato detto nella conference organizzata da ZTE
Primo in ordine di apparizione il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, presente con un video. “Tra le tante priorità che il governo si è posto c’è quella di accelerare sull’implementazione del 5G. Il mondo sanitario compirà un balzo in avanti come mai prima d’ora, sfruttando velocità e latenze ridotte per seguire l’andamento delle patologie, senza che le persone si muovano da casa, avviando un concreto healthcare da remoto”, ha detto il Ministro.
“Il nuovo standard – ha aggiunto Boccia – deve privilegiare le logiche di servizio piuttosto che quelle di business. In tal senso, il 5G si pone quale vettore di connessione tecnologico ma anche culturale tra gli italiani, un modo ulteriore per appianare le diseguaglianze territoriali. Già in passato ho sottolineato come quella del 5G non sia una scommessa ma una certezza, una concreta opportunità di dare slancio alla nazione, al pari di ciò che è stata l’Autostrada del Sole nella realizzazione del sistema-paese”.
Presente al convengo anche Mirella Liuzzi, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega al 5G.
“Conoscenza e consapevolezza sono il miglior antidoto alla paura – ha spiegato – il 5G è la rivoluzione capace di rispondere alle sfide che la pandemia ha messo in primo piano, tra cui l’accesso agli strumenti digitali della pubblica amministrazione. Manca però un ecosistema di governance condiviso a livello europeo, che contribuisca a dissipare i timori che legano l’attuazione della tecnologia, sia in termini di salute che di sicurezza del dato”. È necessario che sul 5G l’Europa parli con una voce sola s evuole agevolare lo sviluppo delle nuove reti, ha sottolineato.
Massimo D’Alema, presidente della Fondazione Italianieuropei, intervenendo in video, ha spiegato che non si deve perdere tempo.
“Lo sviluppo del 5G si colloca in uno scenario che mira a bloccare il progresso che arriva dalla Cina – ha detto – La geopolitica vorrebbe congelare lo stato di fatto nell’attesa che l’Occidente riduca il divario con l’Oriente, ma il rischio è quello di perdere ancora più terreno, mentre la concorrenza viaggia spedita”. Secondo D’Alema la nuova epoca democratica americana attenuerà la situazione che si è creata nel recente passato ma l’Europa deve fare la sua parte “che è quella di un ponte, anche culturale, tra i due emisferi”.