Il nuovo transistor bidimensionale, è stato creato da ricercatori dell’Università di Buffalo e potrebbe inaugurare una nuova epoca dell’informatica. Lo stesso comunicato stampa, sostiene che questi progressi potrebbero essere molto utili soprattutto per quanto riguarda l’informatica quantistica. Potrebbero inoltre potenziare ancora di più i supercomputer attuali, come nella legge di Moore.
Come è fatto il nuovo transistor bidimensionale?
Cercheremo di descrivervi il transistor in poche e semplici parole. Richiede all’incirca la metà della tensione dei semiconduttori attuali. La dimensione standard è infatti di 60 millivolt, mentre questo richiede 29 millivolt (meno della metà).
È inoltre caratterizzato da una densità di corrente più grande (4 microampere per micrometro) rispetto a transistor simili la stessa base di sviluppo.
Huamin Li, professore di ingegneria elettrica della School of Engineering and Applied Sciences (SEAS), lo spiega con chiarezza. Si tratta di un transistor di nuova generazione in grado di commutare rapidamente. Il tutto, consumando basse quantità di energia.
La costruzione del transistor, è avvenuta tramite due strati singoli, uno di bisolfuro di molibdeno, detto anche MoS2 uno, e uno di grafene. Il bisolfuro appena citato è parte di un gruppo di composti conosciuti anche come calcogenuri di metalli di transizione.
Ciò significa che lo spessore totale del nuovo chip è di circa un nanometro, praticamente un milionesimo di millimetro. Stiamo parlando di dimensioni davvero microscopiche! Per aiutarvi a comprendere meglio quanto questo chip sia davvero estremamente sottile, sarà sufficiente un piccolo esempio. Immaginatevi un foglio di carta e pensate che il suo spessore corrisponde a circa 100.000 nanometri. Non è incredibile?