L’attacco hacker che ha colpito gli Stati Uniti nei giorni scorsi potrebbe causare più problemi di quanti si potesse immaginare inizialmente. Secondo il Dipartimento per l’energia e l’amministrazione per la sicurezza nucleare i loro server avrebbero subito un attacco. A scatenare l’allarme è il fatto che il dipartimento sia il depositario delle armi atomiche degli USA, un arsenale con cui è meglio non giocare.
L’attacco sarebbe stato possibile grazie ad una falla della piattaforma Orion, della compagnia SolarWinds; una piattaforma utilizzata da più di 275’000 organizzazioni diffuse in tutto il mondo. La colpa del riuscito attacco dunque sarebbe da attribuire alla vulnerabilità della piattaforma utilizzata; gli hacker infatti sarebbero riusciti a bucarne le difese grazie ad alcuni aggiornamenti dei prodotti di monitoraggio digitale.
Stati Uniti: i rischi per la sicurezza nazionale
A destare clamore però non solo l’attacco subito; sembra infatti che la password di accesso fosse “solarwinds123” una password decimante troppo semplice per proteggere dei dati così importanti come quelli legati al nucleare. E mentre arrivano segnalazioni di attività sospette anche nei laboratori nazionali come quelli di Los Alamos, Sandia e Whashington si inizia a cercare i responsabili dell’attacco.
Il governo amaricano non ha ancora avanzato nessuna accusa formale e non è detto che lo farà in seguito; come al solito però in questi casi il primo candidato è sempre la Russia e, stando agli esperti di sicurezza, ci sarebbero anche alcuni indizi. Prima di desiarsi alla ricerca dei responsabili però sarebbe forse un’idea migliore quella di mettere in sicurezza i server per evitare spiacevoli inconvenienti di carattere nucleare.