A quanto pare, è stata confermata la presenza di campioni dell’asteroide Ryugu sulla Terra. Ciò è arrivato dopo aver trovato una spruzzata di polvere nera all’interno della capsula spedita sul nostro pianeta dalla sonda Hayabusa-2. JAXA, l’agenzia spaziale giapponese, ha annunciato tutto ciò, che solo con un’immagine ha documentato l’inizio delle importanti e delicate operazioni di apertura del contenitore dopo una settimana che era atterrato nel deserto australiano.
L’immagine ci fa vedere una piccola quantità di sabbia che si è depositata nel guscio esterno del contenitore del campione. Prossimamente, saranno effettuate le operazioni di apertura del cono porta-campioni, con tanto di estrazione e analisi del materiale prelevato. Essendo che si tratta del secondo campione di un asteroide sul nostro pianeta, le aspettative sono alte. Inoltre, pare che si tratti anche di uno degli asteroidi delle famiglie più antiche.
Ernesto Palomba, ricercatore all’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali (Inaf-Iasp) di Roma e unico membro italiano che avrà il piacere di esaminare i campioni, ha spiegato: “per le indagini saranno utilizzate tecniche in grado di caratterizzare il campione da ogni angolazione, dalla composizione chimica e mineralogica all’analisi dei compositi organici, così rilevanti per la ricerca di vita extraterrestre e per la comprensione dell’origine e dell’evoluzione del Sistema solare”
Inoltre, ci tiene a precisare che “queste analisi preliminari dureranno per un intero anno e saranno condotte da un team composto da un centinaio di scienziati di tutto il mondo. Sarà una fase estremamente eccitante, durante la quale cercheremo anche di fare un confronto fra questi dati e quelli ottenuti dalla sonda. Questo ci permetterà di capire se la superficie di Ryugu è così omogenea come sembra”.