La scoperta è avvenuta grazie ai ricercatori dell’Università di Trieste guidati dal fisico Pierre Thibault, grazie all’utilizzo del sincrotrone Elettra, e al supporto di Irene Zanette, ricercatrice presso l’Università di Southampton. Il sincrotrone è uno particolare acceleratore di particelle circolare in grado di curvare la traiettoria delle stesse grazie ad un campo magnetico.
La scoperta potrebbe aprire un nuovo filone per la ricerca di nuove tecnologie in grado di anticipare potenziali eventi catastrofici. Grazie al sincrotrone Elettra infatti, i ricercatori sono stati in grado di elaborare delle immagini in alta qualità e senza distorsioni all’interno di questa particolare specie di stella marina. Ai fini della ricerca le stelle marine, della specie Ctenodiscus Crispatus, sono state conservate in etanolo per garantirne il mantenimento.
La particolarità di questa specie è quella di ricoprire un ruolo chiave nella cattura del carbonio dai mari. Grazie alla ricerca dunque si potrebbe capire con più chiarezza gli effetti del cambiamento climatico su questi organismi. Qualora si rivelasse una soluzione praticabile questa tecnica potrebbe essere applicata nella misurazione della qualità dell’acqua e degli effetti del riscaldamento globale.