Non si arresta la corsa degli operatori alla copertura 5G. In questi mesi i lavori sono proseguiti quasi instancabilmente, nonostante il singolare periodo che stiamo affrontando, per permettere alla connessione veloce di raggiungere i clienti il prima possibile e con la più ampia copertura consentita – sempre in base agli obiettivi prefissati.
Bisogna infatti ricordare che il 5G non è destinato ad essere una vera e propria rete, capace di arrivare in qualsiasi area del territorio nazionale, bensì un supporto presente prevalentemente nei contesti urbani a più alta densità abitativa. Questo perché il 5G sarà fondamentale per lo sviluppo dell’Internet of Things, grazie al quale saranno online dispositivi che fino a questo momento risultavano “passivi” nell’utilizzo – elettrodomestici, impianti di domotica, automobili – e che da ora in poi saranno gestibili anche da remoto.
Ma a che punto siamo, in questo momento, con la copertura 5G?
L’AGCOM deve attualmente ancora aggiornare la propria Broadband Map includendo i dati relativi al 5G, ma per conoscere lo stato dei lavori in merito al 5G si possono prendere in esame i numeri forniti da alcune società terze.
Ad esempio, si possono considerare i dati aggregati dalla compagnia americana Ookla (nota per lo strumento Speedtest), che analizzando la copertura in Italia ha rilevato una maggiore densità di ripetitori al Nord rispetto al Sud. A Milano, la copertura del 5G di Vodafone supera il 90%.
Inoltre andrebbe sottolineato il ruolo centrale dell’Italia quanto a velocità del 5G tra i Paesi facenti parte del G7: si piazza al primo posto con una velocità di download capace di arrivare mediamente a 230.05 Mbps per utenza connessa. Al secondo posto si trova il Giappone, e a seguire Canada, Regno Unito, Germania e Stati Uniti (con Francia fuori classifica per via della connessione troppo recente per essere adeguatamente ponderata).