Le rimodulazioni, com’è ormai noto, fanno parte della prassi di numerosi operatori telefonici, soprattutto quelli storici come Tim, Vodafone, Wind e Tre.
Nel corso dell’anno si sono verificati diversi momenti in cui il costo dei piani tariffari è aumentato rispetto al momento della sottoscrizione, e molti utenti si sono ritrovati a dover scegliere se preservare la propria linea – pur con l’aumento – o decidere di virare verso un nuovo operatore.
Per legge, le rimodulazioni devono essere sempre annunciate con un preavviso di almeno 30 giorni per permettere al cliente di scegliere autonomamente e con adeguato anticipo come muoversi. Spesso, però, i messaggi inviati dagli operatori per avvisare del cambiamento non sono letti dai clienti, che li ignorano pensando si tratti di semplici avvisi di routine: per questo motivo bisogna stare molto attenti.
Nell’arco dello scorso anno, pressoché tutti gli operatori hanno effettuato degli aggiustamenti ai costi delle offerte. L’unico a salvarsi, insieme ad alcuni MVNO, è stato Iliad, che prevede da contratto l’impossibilità di effettuarle.
Durante questo 2020, invece, ad essere colpiti sono stati i clienti Tiscali, che hanno subito un aumento di 2,99 euro al mese, con l’opportunità di aggiungere alla propria tariffa i seguenti contenuti extra:
I clienti Tim, invece, hanno dovuto scegliere se adeguarsi all’aumento di 1,90 euro al mese su alcuni piani, con la possibilità di aggiungere al proprio bundle o minuti illimitati o 20 Giga Extra su rete 4G.
Vodafone, infine, ha predisposto un aumento di ben 2,99 euro su Internet Unlimited +, per poter continuare ad investire nel miglioramento dell’infrastruttura e per rientrare dall’investimento ingente (1,2 miliardi) spesi per la rete 5G.