Non sono pochi i passi fatti a favore dei consumatori nel mondo della telefonia mobile. Grazie alla legge 172 del 4 dicembre 2017 entro il 5 aprile 2018 tutti gli operatori furono costretti a ritornare alla fatturazione mensile e non ogni 28 giorni come furbescamente avevano introdotto. Questa legge restituì, per così dire, una mensilità che i consumatori avevano regalato alle compagnie telefoniche. Prima ancora di questa legge, a giungo 2017 era entrato in vigore il Roam Like at Home. Un regolamento che prevede, ogni primo giorno dell’anno, un aggiornamento decrescente dei costi relativi al roaming.
Roam Like at Home: prezzi più bassi per il roaming
Molti operatori hanno già comunicato ai loro clienti la nuova tariffazione che dovrebbe entrare in vigore entro il primo gennaio 2021. Tra questi ci sono Poste Mobili, Tim, Kena Mobile e ho.Mobile che hanno già comunicato i nuovi limiti e i costi di extrasoglia. WindTre ha adeguato questi ultimi per un singolo MB. Solo Vodafone ha comunicato le nuove soglie e i relativi costi con una nota ufficiale sul sito e che renderà attive dal primo gennaio 2021.
Quali vantaggi porterà il Roam Like at Home? Non è difficile capirlo, la formula è molto semplice: se il costo di un Giga scenderà da 3,5 euro a 3 euro vuol dire che ogni singolo cliente si vedrà aumentata la quantità di giga da utilizzare quando naviga in roaming.
La formula per effettuare questo calcolo è uguale per tutti gli operatori e questo processo terminerà nel 2020 con un costo dei giga in roaming che scenderà a 2,5 euro.
Anche il traffico extrasoglia subirà un ribasso. Dai 0,427 centesimi di euro attuali costerà 0,366 centesimi di euro ogni singolo MB.
Piccoli passi a favore del consumatore che fanno sicuramente piacere. Questi adeguamenti in merito al roaming sono pensati per viaggi di lavoro o di piacere in Europa. Se l’utilizzo di questo traffico in roaming dovesse superare quello del proprio Paese gli operatori potrebbero decidere di applicare un surplus.