Il 2020 è stato un anno spartiacque anche per WhatsApp. La pandemia ha rappresentato una sfida molto importante anche per gli sviluppatori della chat, chiamati a garantire al pubblico comunicazioni sempre immediate in tempi di distanziamento sociale. Le criticità non sono mancate, specialmente per quanto concerne la privacy e la sicurezza.
Con la pandemia, il team di WhatsApp ha inasprito i suoi controlli di qualità ed ha previsto nuove sanzioni per tutti gli utenti che non rispettano le regole. Dalla seconda parte dell’anno, è aumentato il numero dei profili chiusi da parte degli sviluppatori. La dinamica proseguirà anche nel 2021.
I tecnici di WhatsApp stanno quindi bannando malintenzionati, cybercriminali o semplici disturbatori che non rispettano le regole. Le ragioni che portano ad un ban su WhatsApp si possono essenzialmente riassumere in tre punti.
Al primo posto c’è ovviamente il Covid: la chat di messaggistica sta cercando di bloccare in maniera preventiva tutti coloro che diffondono fake news relative al virus. Il ban del profilo è però garantito anche ad un altra classe di utenti: tutti coloro che diffondono tra una conversazione e l’altra messaggi di spam e tentativi di phishing, con annessi problemi per la privacy dei lettori.
Infine, la battaglia di WhatsApp si concentra anche contro tutti i diffusori seriali di file maligni. E’ emerso che in questo 2020, specialmente nei primi mesi, sia aumentato i numero di virus e malware in condivisione attraverso la chat. In tal senso la sfida degli sviluppatori è decisiva per la sicurezza degli account.