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Fotocamera Google Pixel: i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale

Google Pixel 5 e Pixel 4a 5G sono i modelli più recenti della nota linea di smartphone, entrambi supportano la modalità Portrait Light. Può sembrare una funzionalità banale, una tra tante, ma c’è tanto lavoro dietro.

La modalità Portrait Light utilizza l’Intelligenza Artificiale e sarà sicuramente familiare a chi possiede un iPhone. Infatti, questa modalità inclusa nelle nuove fotocamere dei dispositivi Google Pixel permette di regolare l’illuminazione in automatico quando si scatta una foto. Si adatta all’ambiente, al soggetto, ad ogni elemento potenzialmente incluso nello scatto. Anziché adoperare faretti o luci “realistiche” ma artificiali si sfruttano algoritmi e l’I.A. per modificare l’illuminazione in maniera “naturale”.

Google Pixel: le nuove fotocamere supportano Portrait Light per regolare l’illuminazione con l’IA

Come spiegato anche dall’azienda, la funzionalità Portrait Light dei Google Pixel viene utilizzata in automatico negli ultimi dispositivi. Sia con le modalità base che in quella notturna se è presente almeno una persona tra i soggetti. Con l’aiuto del machine learning è possibile inserire una luce dinamica che l’utente può posizionare a suo piacimento. Sostanzialmente, gli algoritmi alla base di questa funzione permettono di sfruttare la luce esistente e migliorarla come farebbe un fotografo professionista, regalando allo scatto la luce giusta nei punti giusti.

L’Intelligenza Artificiale alla base di Portrait Light si è “allenata” per ottenere dei risultati così precisi. L’algoritmo è stato testato ripetutamente con svariate immagini, anche più di una volta. Presi in considerazione almeno 70 volti con e senza illuminazione naturale e/o aggiuntiva. I soggetti utilizzati sono diversi tra loro con differenti fisionomie e caratteristiche.

Il set “per l’allenamento dell’IA” comprendeva 64 fotocamere intorno al soggetto e 331 luci LED. Il risultato è un insieme di cosiddetti ritratti digitali simulando differenti condizioni di illuminazione. Il risultato è un totale di almeno un milione di immagini campione. Le analisi dei dati raccolti dall’IA prendono in considerazione ogni singolo aspetto, persino il materiale utilizzato e la sua opacità.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano