A sviluppare questo progetto l’Università di Kyoto in collaborazione con la compagnia Sumitomo Group e, stando alle loro dichiarazioni, il progetto sta procedendo secondo i piani. Di questo passo il primo modello di questi nuovi satelliti potrebbe prendere quota già nel 2023. L’utilizzo del legno nella produzione di satelliti da mandare nello spazio può sembrare una provocazione; eppure sembra che i ricercatori stiano riuscendo a sviluppare il proprio progetto.
Se lo sviluppo di questi satelliti dovesse andare davvero a buon fine sarebbe un gigantesco passo avanti non solo dal punto di vista aerospaziale ma sopratutto da quello ambientale. Quando un satellite entra nell’atmosfera dopo essere stato dismesso infatti rilascia allumina, che resta nell’atmosfera superiore e, alla lunga potrebbe intaccare il clima del pianeta.
La ricerca di metodi di costruzione alternativi per tecnologie importanti come quelle applicate nella produzione di satelliti sono un punto fondamentale per lo sviluppo umano; soprattutto se si vuole scongiurare l’imminente crisi climatica a cui andiamo incontro. La speranza è che iniziative del genere siano sempre più frequenti e che ci si incominci a preoccupare del pianeta esattamente come ci si interessa del tornaconto economico.