Il 2021 non ha avuto inizio proprio nel migliore dei modi. Infatti, utilizzando un nuovo modello sviluppato da uno scienziato si prevede che entro il 2040 circa 635 milioni di persone in tutto il mondo saranno minacciate o, comunque, rimarranno danneggiate dall’affondamento della superficie del suolo. Stiamo parlando del 19% dell’intera popolazione mondiale.
A riportare questi dati piuttosto preoccupanti è uno studio pubblicato sulla rivista Science da un gruppo di scienziati della Rutgers-Robert Wood Johnson Medical School (USA). Nello specifico, uno degli autori dello studio, Gerardo Herrera Garcia, ha sviluppato un nuovo modello grazie al quale è stato possibile eseguire una simulazione di quello che accadrà tra 20 anni a seguito del cedimento del suolo. Tale fenomeno, detto di subsistenza o subsidenza, vede il suolo affondare più o meno improvvisamente oppure gradualmente. Dunque, scende di livello.
Questo affondamento del suolo è causato generalmente da diversi processi naturali ma, in questo caso, i ricercatori hanno concentrato la loro attenzione sulle attività umane. Tra queste rientrano soprattutto quelle che si mettono in atto per procurarsi l’acqua dal sottosuolo. Secondo gli scienziati, infatti, le attività antropiche sarebbero una delle cause principali dell’affondamento del suolo. È un fenomeno quello del cedimento del suolo che diverrà ancora più diffuso assumendo caratteristiche globali e coinvolgendo una buona fetta della popolazione mondiale.
In molte parti del mondo, secondo il modello di Garcia, si verificheranno sempre più fenomeni come improvvisi cedimenti del suolo e relativi danni che, ovviamente, avranno ripercussioni maggiormente negative nelle aree più popolate del mondo.