Nel tempo lo scenario multimediale in relazione alla fruizione dei contenuti è notevolmente cambiato con l’attenzione spostatasi progressivamente dal DVB alla nuova frontiera dell’intrattenimento IPTV.
In sé e per sé l’Internet Protocol Television non rispecchia il carattere intrinseco dell’illegalità ma lo diventa in relazione a pratiche ormai note che consentono di aggirare le predisposizioni con il cliché del “pezzotto”. Tanti utenti, infatti, si tirano indietro di fronte alle imposizioni economiche dei fornitori scegliendo la via dell’illegalità che porta inevitabilmente a controlli e successive sanzioni. Ecco quanto si rischia.
IPTV: rischi enormi nell’aggirare le regole, arrivano le multe salatissime
Gli appuntamenti con la Serie A, il grande Cinema, la Champions League, l’NBA e la Formula 1 riempiono le piovose e fredde giornate invernali dagli schermi dei nostri televisori e dei nostri dispositivi. Il costo per accedere a questi contenuti è spesso elevato e per questo in tanti scelgono di affidarsi ad un regime alternativo garantito dall’IPTV illegale. Ad un costo irrisorio si riesce a sfruttare tutta la potenza dell’alta definizione e delle trasmissioni in diretta.
L’utilizzo dei canali VPN che oscurano gli IP privati degli utenti e l’uso di sofisticate piattaforme di condivisione gioca a sfavore delle emittenti. Con appena 10 Euro al mese ci si può assicurare una cospicua riduzione del prezzo ottenendo tutto il necessario per intrattenersi con lo Sport, il Cinema e le migliori serie TV.
Dietro tutto questo si collocano i controlli della Guardia di Finanza, della Polizia Postale nonché le multe che possono arrivare fino ad un massimo di 30.000 Euro ed alla reclusione da sei mesi a tre anni in caso di recidiva.
In luogo di quanto appena detto consigliamo di affidarsi sempre al regime legale attivando gli abbonamenti previsti che, come noto, possono essere disdetti in caso di inutilizzo senza alcun costo d’uscita o penale.