Tutti vorrebbero conoscere il futuro per sé e per le persone amate. Purtroppo quando questo desiderio diventa ossessione, il rischio è quello di affidarsi a “complottisti” che inventano profezie in fase di adempimento. Inutile dire che si rivelano sempre fake news. Questa è la volta di un “pastore complottista” che avrebbe annunciato l’Apocalisse per il 21 dicembre.
Non c’è nulla da preoccuparsi. Il 21 dicembre, oggetto della profezia, non è del 2021, bensì dell’anno appena finito. Soltanto che, il pastore americano Paul Begley, ha pensato bene di vedere un disegno funesto dietro la “grande congiunzione” tra Giove e Saturno che avviene durante il solstizio d’inverno.
Tuttavia, sembrava averci visto bene il sedicente profeta, ma non in merito all’Apocalisse. Il 2020 infatti, per gli amanti delle emozioni forti, non avrebbe potuto fine peggio. C’è anche chi ha preceduto le profezie del pastore. Anche New York doveva essere distrutta nel 1970 secondo Edgar Cayce, ma come per Begley, i fatti hanno rivelato tutt’altro. Infatti nella “Grande Mela” ci sono ancora più di 8 milioni di abitanti, vivi e vegeti.
Triste a dirsi, sono molte oggi le persone che, cavalcano l’onda delle tragedie, inventano nuove profezie o interpretano quelle vecchie. Di conseguenza tornano di moda gli scritti di Michel de Notredame, meglio noto come Nostradamus. E non manca il calendario dei Maya con il suo 21 dicembre 2012, sfruttato come un’imminente apocalisse che avrebbe messo fine alla vita umana sul pianeta terra. E per finire il tweet di uno studente filippino dell’Università de Tenessil nel quale annunciò che al 2012 dei Maya andavano aggiungi 8 anni.
La curiosità è normale, ma non bisogna farsi ingannare da chi dice di avere capacità tali da prevedere il futuro o da interpretare antiche profezie circa l’Apocalisse.
Effettivamente tutti i profeti di sventura si sono rivelati inconcludenti e poco credibili. La cosa buffa è che, se c’è una parte del web che cerca di combattere le fake news, ne arriva sempre un’altra che le diffonde a vista d’occhio.