La batteria zinco-aria è una batteria ricaricabile che utilizza un catodo ad ossigeno atmosferico ed un anodo di zinco. Analogamente alle altre pile, il movimento di elettroni genera una differenza di potenziale e quindi una tensione elettrica che può servire per alimentare vari tipi di circuiti elettrici. Oggi sembra che l’efficienza di questa particolare batteria sia aumentata in modo significativo grazie all’impiego di un nuovo elettrolita.
Ad utilizzare questo nuovo elettrolita nella batteria zinco-aria è stato un team di ricercatori dell’Università di Muenster coordinati dallo scienziato Wei Sun. Il team di scienziati ha poi pubblicato i risultati raggiunti in uno studio apparso sulle pagine della celebre rivista Science. La ricerca in questione ha previsto anche la collaborazione di un team di scienziati dell’Università Fudan di Shangai e dell’Università di Scienza e Tecnologia di Wuhan. Nello specifico, i ricercatori hanno utilizzato un nuovo elettrolita per la batteria zinco-aria che ha permesso di aumentarne notevolmente l’efficienza.
Si tratta di un elettrolita non alcalino che introduce una chimica al perossido di zinco reversibile, precedentemente sconosciuta nella batteria zinco-aria. Fondamentalmente, il nuovo elettrolita acquoso e non alcalino si basa su un particolare tipo di sale. Quest’ultimo è il trifluorometansolfato di zinco il quale agisce apportando vantaggi decisivi al funzionamento della pila. Infatti, non solo aumenta l’efficienza dell’utilizzo dell’anodo di zinco, ma genera anche una maggiore stabilità a livello chimico e una maggiore reversibilità elettrochimica.
Questo vuol dire che la batteria zinco-aria potrebbe funzionare più a lungo a temperatura ambiente con un’efficienza davvero ottimale. Si tratta di una tecnologia, se vogliamo, alternativa. Una tecnologia che apporta notevoli vantaggi non solo a chi la utilizza, ma soprattutto all’ambiente. Il tutto associato a costi decisamente più contenuti.