Da anni, ormai, il conto corrente rappresenta lo strumento bancario più utilizzato dai consumatori Italiani. Estremamente comodo per effettuare qualsiasi tipo di operazione bancaria, quest’ultimo viene spesso utilizzato per conservare e gestire in maniera semplice i propri risparmi. Nonostante quest’ultimo rappresenti un angolo di sicurezza, purtroppo negli ultimi mesi il CC si è trasformato in un vero e proprio incubo per circa 9 milioni di correntisti. A partire dallo scorso 15 ottobre, di fatto, sono state inoltrate molteplici notifiche di pignoramento a causa dei continui pagamenti lasciati in sospeso.
La decisione di pignorare il conto corrente di alcuni consumatori Italiani è quindi nata dalla necessità di arginare, almeno in parte, i danni causati dalla pandemia di Covid-19 nel corso del 2020. Scopriamo quindi di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Pignorare il conto corrente dei cittadini in debito è una scelta abbastanza dura ma non del tutto casuale. Ad oggi, di fatto, circa l’80% della popolazione nazionale ne possiede uno, che sia questo collegato ad una banca tradizionale oppure ad una delle molteplici banche online. A tal proposito, dunque, di recente il nostro Governo si è visto costretto ad usufruire dei servizi offerti dal
l’Anagrafe Tributaria. Cosi facendo, quindi, è stato possibile recuperare in poco tempo e senza grosse difficoltà il resoconto completo di tutti i conti correnti intestati ad ogni singolo cittadino Italiano.Se anche voi, quindi, rientrate fra i consumatori che negli ultimi anni si sono lasciati alle spalle dei pagamenti in sospeso, purtroppo nel corso delle prossime settimane potreste ricevere delle cattive notizie. Ciononostante, però, ricordiamo a tutti i cittadini che, in caso di conti correnti cointestati, il pignoramento del CC viene applicato esclusivamente sul 50% della giacenza.