Un nucleo di cittadini romani ha trovato un espediente truffaldino per eludere il pagamento dell’energia elettrica a due delle maggiori società fornitrici, Enel e Acea.
I malfattori in questione sono riusciti ad aggirare il meccanismo per corrispondere i contributi dovuti alle aziende manomettendo i propri contatori, direttamente o attraverso l’intervento di esperti del settore. Alla vecchia truffa del magnete, dunque, si sono affiancate altre modalità di truffa più sofisticate e che hanno inevitabilmente richiesto di operatori più addentrati nella materia, che potessero fare un lavoro “pulito”.
A rendersi complici della truffa ci hanno pensato degli ingegneri e spesso operai dipendenti delle stesse società, che sapevano come abbassare il computo degli importi modificando le cifre riferite ai consumi che compaiono sui contatori.
Si tratta di un lavoro che non potrebbe operare chiunque: fortunatamente, insieme ai mandanti, anche questi operatori sono stati individuati e sono finiti in manette.
Energia elettrica, pagamenti evitati manomettendo i contatori: scoperti i responsabili
L’inganno è stato scoperto con i controlli effettuati sul quinquennio 2012-2016, analizzando il quale, soprattutto negli ultimi 3 anni del periodo di riferimento, sono state individuate numerose incongruenze nel conteggio degli importi da notificare in bolletta.
Ulteriori accertamenti hanno poi portato all’ispezione e alla scoperta del raggiro. Alcuni dei truffatori erano persino riusciti ad aggirare del tutto la creazione di un’utenza a proprio nome, collegando i propri impianti direttamente alle centraline dell’energia elettrica.
Attualmente sono tutti sottoposti ad indagini ed ulteriori verifiche, ma saranno processati e si presume condannati a restituire gli importi sottratti, maggiorati eventualmente degli interessi maturati.