Ci troviamo nel XXI secolo, un secolo in cui ne sono successe e ne stanno succedendo davvero di tutti i colori. Disastri naturali, pandemie e disastri nucleari sono soltanto alcune delle cose incredibili che si sono verificate finora. ma sembrerebbe che non sia finita qui. Infatti questo secolo si preannuncia sempre più rovente e arido soprattutto nelle grandi aree urbane del nostro Pianeta. Secondo gli scienziati, entro il 2100 sul finire di questo secolo, proprio queste aree del mondo potrebbero far registrare temperature e livelli di umidità da record. Il tutto, a causa di uno specifico fenomeno.
Si sa che le attività antropiche hanno profondamente cambiato il volto dei paesaggi e, in generale, del mondo che ci circonda. Nelle grandi aree urbane troneggiano alte le torri di fabbriche ed industrie di tutti i tipi. Abbiamo in qualche modo stravolto il mondo naturale che ci circonda con conseguenze sia nel breve che nel lungo termine. Bisognerebbe che ci rendessimo conto di quali sono gli effetti negativi che esercitiamo sull’ambiente e sulla sua fauna con le nostre attività. Ciò perché, altrimenti, già alla fine del 2100, proprio le aree più industrializzate del nostro mondo potrebbero soffrire a causa di un aumento sconsiderato delle temperature.
Ecco cosa determinerà l’aumento delle temperature entro il 2100
L’inquinamento antropico, infatti, determina un considerevole incremento delle emissioni di gas serra che potrebbero far aumentare le temperatura dai 2 ai 4 gradi centigradi in più rispetto a quelle attuali già verso il 2100. In tali condizioni di temperatura, anche il tasso di umidità scenderebbe in maniera significativa aumentando, però, l’evaporazione dell’acqua contenuta nel suolo. Per giungere a tale conclusione, un gruppo di scienziati dell’Università dell’Illinois (Chicago, USA) ha eseguito delle simulazioni per il clima delle aree urbane utilizzando modelli statistici. Da queste simulazioni, i cui risultati appaiono in uno studio su Nature Climate Change, emerge che entro la fine del secolo il riscaldamento delle aree urbane potrebbe aumentare sempre più. Per contro, come già detto, diminuirebbe il tasso di umidità aumentando però quello dell’evaporazione dell’acqua dal suolo. Un fenomeno quest’ultimo che potrebbe essere contrastato aumentando, ad esempio, il numero di piante sparse per le città.
Questo studio ancora una volta sottolinea l’importanza del controllo che deve essere esercitato sulle attività antropiche e sulle emissioni da queste dei gas serra. Sostanze queste ultime, che se non controllate, potrebbero condurci entro il 2100 a raggiungere temperature desertiche.