I dati diffusi dal Ministero parlano come al solito di una situazione tutt’altro che stazionaria o per la quale abbassare la guardia, i decessi sono ancora 483 (ieri erano 620), con un bilancio che conta 17’040 guariti in sole 24 ore. Al momento sul territorio abbiamo 572’842 positivi, di questi 23’260 risultano essere ricoverati in ospedale, con 2’593 persone in terapia intensiva.
Dall’inizio della pandemia, invece, i contagi complessivi sono 2’257’866, con 78’394 decessi e 1’606’630 persone effettivamente guarite.
Il Veneto continua a presentare numeri particolarmente elevati, sono complessivamente 3100 i casi giornalieri, seguito solo dalla Lombardia, fermatasi a 2506, o l’Emilia Romagna con 1790 contagi. Le altre regioni colpite dal Covid-19 con più forza sono Piemonte +1575, Campania +1263, Lazio +1543, Sicilia +1839, Puglia +1499 e Friuli +1015.
Con un incidenza statale pari a circa l’11,3%, al momento le restanti realtà contano meno di 1000 contagi giornalieri, in particolare parliamo di 529 in Toscana, 526 in Liguria, 688 nelle Marche, 400 in Abruzzo, 305 in Sardegna, 380 nella provincia di Bolzano, 295 in Umbria, 423 in Calabria, 142 nella provincia di Trento, 143 in Basilicata, 22 in valle d’Aosta e 38 in Molise.
Da domani entrerà in vigore il decreto “ponte” fino al 15 gennaio, che prevede la zona arancione per 5 regioni italiane, tra cui la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto, la Puglia e la Sicilia, fino al 15 gennaio (poi seguiranno altre valutazioni).