Rivelare la presenza di anticorpi contro un determinato agente patogeno è un’analisi di fondamentale importanza per capire se c’è già stato un contatto con quel patogeno. È un’analisi che viene eseguita andando a ricercare nel siero del paziente anticorpi del tipo IgM ed IgG. Le prime sono indicative di un’infezione in atto mentre le immunoglobuline G sono quelle della memoria che testimoniano un contatto avvenuto in passato con uno specifico agente patogeno. Nel caso del nuovo coronavirus SARS-CoV-2 responsabile dell’attuale pandemia da COVID-19 rilevare gli anticorpi è importante per capire chi ha già contratto l’infezione. Per tale ragione, considerata la situazione di emergenza sanitaria mondiale, è necessario che tale rilevazione avvenga in tempi quanto più brevi possibili.
Questa è una necessità che alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University (Pennsylvania) hanno compreso bene. Infatti, hanno deciso di sviluppare un nuovo dispositivo in grado di rilevare anticorpi contro SARS-CoV-2 in soli 10-15 secondi. Il loro dispositivo viene descritto in uno studio pubblicato sulle pagine della autorevole rivista scientifica Advanced Materials.
Anticorpi anti-SARS-CoV-2: rilevabili in tempo reale con i risultati direttamente sul nostro smartphone
Si tratta di un sistema in grado di identificare la presenza della proteina Spike S1 e del dominio RBD attraverso l’analisi di una goccia di sangue. Parliamo di una goccia anche molto piccola come, ad esempio, 5 microlitri.
Le concentrazioni di anticorpi che questo nuovo dispositivo è in grado di rilevare possono essere anche molto basse e possono stare anche al di sotto del picomolare. Ciò vuol dire che si tratta di uno strumento estremamente sensibile. Il rilevamento degli anticorpi avviene in seguito ad una reazione elettrochimica in seguito alla quale, lo stesso dispositivo, può inviare il risultato direttamente su un dispositivo mobile come uno smartphone. Il tutto quasi in tempo reale. Il segreto di questo strumento sta in dei piccolissimi elettrodi microcapillari stampabili in 3D. si tratta di un enorme passo avanti che potrebbe consentire di contrastare in maniera più efficace la diffusione della COVID-19 e, in generale, per il controllo delle malattie infettive.