È cosa buona e giusta specificare che questi metodi sono assolutamente legali e che possono essere messi in pratica all’interno degli istituti di credito stessi. Andiamo a vedere nello specifico la situazione, valutando in che modo si può eseguire il tutto in maniera lecita.
Prima di tutto, c’è da capire perché c’è bisogno di fare tutto ciò. Le cause possono essere diverse, come evitare il pignoramento in una situazione debitoria, evitare la successione o la separazione dei beni.
La maniera più semplice per nascondere il proprio denaro è quella di affidarsi ad una banca estera, le quali sfuggono dai controlli dell’Anagrafe tributaria italiana. Se seguiamo delle regole per quanto riguarda tracciabilità e controlli, le banche estere non sono tenute a fare nessuna comunicazione specifica, a patto che non ci sia una richiesta esplicita. Tuttavia, anche in questa occasione, le informazioni non vengono date in maniera semplice, ma il processo è alquanto arduo.
La seconda possibilità è quella di sfruttare una cassetta di sicurezza. In questo modo davvero nessuno può venire a conoscenza di ciò che il cliente vi ha depositato. Tuttavia, il Fisco potrebbe risalire al contratto relativo alla cassetta, ma per andare a fondo alla questione dovrebbe effettuare un controllo all’interno della banca stessa, cosa molto improbabile.
Infine, l’ultima alternativa, ma non ultima per importanza, è quella che riguarda gli assegni circolari. Alla persona interessata vengono rilasciati in cambio del denaro in contati che vuole nascondere. I titoli saranno intestati a sé stessi o familiari, e il denaro verrà posizionato in un fondo fatto appositamente dalla banca. La riscossione può avvenire dopo tre anni, e neanche il fisco potrà vederlo materialmente.