La campagna di vaccinazione contro il Covid procede con buon numeri in Italia. Da giovedì è stata superata la quota simbolica di un milione di vaccini effettuati: il paese, confermando i dati degli scorsi giorni, si conferma la nazione leader in Europa sia per numero di vaccini sia per la percentuale di popolazione immunizzata. Con il proseguo della campagna, tanti scienziati si chiedono ora quali possano essere le prospettive a lungo termine e le tempistiche per una fine della pandemia.
Sulle previsioni di fine pandemia, la scienza ancora non ha dati certi ma solo supposizioni. Lo scorso martedì, intervenendo a Dimartedì, la virologa Ilaria Capua ha previsto la scomparsa definitiva del Covid entro il 2023. Seconda la virologa, quest’anno sarà determinante con la vaccinazione per arginare le ospedalizzazioni ed i decessi. Nel 2022 si potrebbe assistere ad una minore circolazione del virus e solo nel 2023 potrebbe esserci il tanto atteso ritorno alla normalità.
Gli scenari tuttavia potrebbero anche essere più favorevoli. L’obiettivo è infatti quello dell’immunità di gregge già nel 2021. Con i vaccini anti Covid, la maggior parte delle nazioni punta ad immunizzare i cittadini entro la fine dell’estate. In Italia, ad esempio, è stato calcolato che per raggiungere l’immunità di gregge sarà necessario distribuire il vaccino ad almeno 42 milioni di persone.
Ad oggi l’obiettivo sembra essere molto lontano, anche sulla base di una carenza effettiva nel numero di vaccini. A breve però la campagna di vaccinazione contro il Covid potrebbe trovare ulteriore linfa, grazie all’approvazione di altri due sieri: AstraZeneca (entro fine Gennaio) e Johnson & Johnson (entro marzo).