Il rinoceronte bianco è la più grande specie di rinoceronte oggi esistente. Questi esemplari presentano una bocca larga utilizzata per pascolare a livello del terreno e si caratterizzano anche per la loro spiccata vita sociale. Il rinoceronte bianco ha sue sottospecie: quella meridionale e quella settentrionale. Quest’ultima, ormai, è pressoché estinta con soli due esemplari femmine selvatici conosciuti in vita. Sembra, però, che il problema dell’estinzione di questa specie animale possa essere, in qualche modo risolto.
La soluzione a questo drammatico problema ecologico verrebbe da un progetto, al quale hanno aderito anche ricercatori italiani dell’Università di Padova. Si tratta di una iniziativa messa in atto dal consorzio internazionale che lavora per prevenire l’estinzione del rinoceronte bianco del Nord attraverso tecnologie avanzate di riproduzione assistita. Nello specifico questo consorzio ha annunciato che lo scorso Dicembre sono stati prodotti due nuovi embrioni di questa specie animale.
Tutto ha avuto inizio il 13 Dicembre
quando un team di ricercatori del Leibniz Institute for Zoo and Wild Research insieme ad altri istituti di ricerca del Kenya, ha prelevato degli ovociti da una specie di rinoceronte bianco. Subito dopo il prelievo le cellule sono state trasportate a Cremona dove gli scienziati italiani hanno seguito la maturazione degli ovociti e hanno successivamente eseguito la loro fecondazione con il seme. Al termine di questa fase sono stati creati gli embrioni di rinoceronte bianco. Questi embrioni sono stati poi crioconservati dopo aver raggiunto lo stadio di blastocisti adatto al congelamento. In questo modo, il numero totale di embrioni prodotti fino ad oggi è stato di cinque.Questa operazione congiunta tra più laboratori sparsi qua e là per il mondo alimenta la speranza che, nonostante l’attuale pandemia da COVID-19 ed i ritardi ad essa associati, anche il rinoceronte bianco possa ancora essere salvato.