I fondali marini, a partire dalle straordinarie barriere coralline sono sempre più minacciate dall’inquinamento che interessa le acque dei mari di tutto il mondo. È importante riuscire a monitorare costantemente lo stato di salute di questi ecosistemi così da intervenire quanto più tempestivamente possibile per fronteggiare eventuali problematiche. Per riuscire in questa impresa alcuni scienziati hanno ben pensato di creare dei pesci robot che si occuperanno del controllo dei fondali marini e anche delle stesse barriere coralline.
A presentare questi pesci robot è uno studio pubblicato sulla celebre rivista Science Robotics da un team di scienziati provenienti da vari istituti di ricerca statunitensi. Il nome dato a questi pesci piuttosto tecnologici è Bluebot. Questi piccoli androidi rappresentano il primo banco di pesci robot capaci di nuotare all’unisono e in modo completamente autonomo senza alcun controllo esterno.
Infatti, ogni esemplare di questi pesci robot nuota senza seguire alcun leader come, invece, avviene in natura. Inoltre, ognuno di questi pesci si muove regolandosi in base agli spostamenti dei vicini riuscendo ad aggregarsi, ad esempio, in formazione circolare. Ogni pesce è dotato di due videocamere e tre luci Led. Nello specifico, le videocamere permettono di osservare le luci dei pesci vicini così da permettere una ricostruzione 3D della distanza e della direzioni degli altri androidi. Una volta individuato un compagno, le luci Led di ogni singolo robot iniziano a lampeggiare per dare il segnale di aggregazione agli altri.
Si tratta di una grande innovazione che potrebbe consentire, proprio grazie a questi pesci robot, di monitorare continuamente lo stato di salute dei fondali marini, ormai sempre più minacciati dall’inquinamento ambientale.