La frode si diffonde inesorabilmente tra le genti raggiungendo rapidamente la città di Genova. Qui difatti sono state denunciate dalla Polizia di Foce, quattordici persone con l’accusa di frodi informatiche. Come al solito il protagonista è il Phishing ma stavolta si aggiungono nuove tecniche quali il “CallerId Spoofing” e il “Sim-Swap”. Di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.
Phishing: alla scoperta del Caller Id spoofing e il sim-swap
Il “Caller Id Spoofing” consiste nella falsificazione dell’identificativo del chiamante facendo apparire il numero verde di un istituto bancario. In tal maniera la vittima, sicura della chiamata, cede le credenziali per l’accesso ai propri conti correnti.
Il “Phishing”, come ben sappiamo, giunge alla vittima tramite posta elettronica o sms ingannevoli che sembrano provenire da istituti finanziari reali. Solitamente lo si riconosce in quanto il messaggio invita a fornire i propri dati tramite un falso link della banca.
Attraverso il “Sim-Swap” invece il truffatore si dirige in un centro assistenza/chiama il numero dell’assistenza clienti e, comunicando lo smarrimento di smartphone e documenti, fa bloccare la vecchia sim. In questo modo riceverà una nuova scheda, ma al contempo la preda verrà privata della connessione telefonica. Il risultato? Il malfattore avrà nelle proprie mani i codici di accesso al conto corrente e potrà eseguire nuovi bonifici.
Nel 2020 quest’ultima tecnica colpì una genovese di 59 anni sottraendole 45.600 euro senza la sua autorizzazione. Ad agosto fu colpito un 64enne di Genova al quale vennero prelevati 9900 euro dal proprio conto corrente. A settembre invece un uomo di 62 anni denunciò un bonifico di 50.000 euro.