L’attenzione posta da Apple nei confronti della salute e del benessere dei suoi utenti è cosa ormai abbastanza nota e manifestata dal colosso soprattutto attraverso le capacità attribuite ai suoi Apple Watch. Lo smartwatch, in tutte le sue varianti lanciate fino ad ora, ha sempre permesso agli utenti di monitorare lo stato della loro salute tramite la verifica di alcuni parametri, da quelli più basilari a quelli più complessi. La possibilità di sfruttare funzioni come la misurazione della frequenza cardiaca e di effettuare, ad esempio, un elettrocardiogramma in pochi minuti, hanno indotto alcuni studiosi ad approfondire la questione definendo il dispositivo addirittura molto efficiente al fine di prevenire un infarto. Ma questa sembra non essere l’unica capacità di spicco attribuita allo smartphone del colosso, uno studio emerso di recente, infatti, ritiene che Apple Watch sia in grado di aiutare gli utenti a diagnosticare il COVID-19 prima degli appositi test.
Apple Watch: il dispositivo si dimostra utile al fine di diagnosticare il COVID-19!
A soffermarsi sull’utilità delle funzioni di dispositivi come Apple Watch al fine di diagnosticare il COVID-19 sono l’Università di Stanford e il Mount Sinai Health System.
Dalle ricerche effettuate dai due team è emerso che Apple Watch, così come altri device indossabili, può essere d’aiuto poiché capace di riconoscere la positività al COVID-19 fino a nove giorni e mezzo prima della comparsa dei tipici sintomi. Il tutto può avere luogo grazie alla capacità dei dispositivi di monitorare costantemente la frequenza cardiaca degli utenti, poiché in base agli studi portati a termine è stato possibile evidenziare la presenza di alcune variazioni del battito cardiaco nei soggetti poi risultati positivi.
L’Università di Stanford a tal proposito ha deciso di dar vita a un sistema in grado di inviare una notifica ogni qualvolta riconosca una variazione del battito cardiaco così da permette all’utente di prenderne consapevolezza e quindi sottoporsi ai test necessari.
E’ opportuno chiarire che gli studi condotti non hanno l’intenzione di rendere gli smartwatch dei sostituiti effettivi ai test di monitoraggio ma si dimostrano utili al fine di conoscere le reali capacità dei dispositivi.