Scienza e Tecnologia

Creato un modello che servirà per prevedere le mutazioni dei virus

In questi mesi abbiamo imparato che i virus con un genoma ad RNA proprio come il nuovo coronavirus SARS-CoV-2, responsabile dell’attuale pandemia, tendono a mutare con notevole frequenza. Ciò è dovuto soprattutto al genoma che essi presentano, l’RNA che, per sua natura, è molto più instabile del DNA e tende a mutare con maggiore facilità. Ovviamente, questo tasso di mutazione rende il virus via via diverso agli occhi del sistema immunitario che, pertanto, non sarà in grado di riconoscerlo facendo sì che si scateni un’ulteriore reazione contro questo agente patogeno anche se abbiamo già avuto un precedente contatto. Per tale ragione, alcuni scienziati hanno ben pensato di sviluppare un modello che ci consentirà di giocare d’anticipo su virus come quelli dell’influenza, il virus dell’HIV e lo stesso SARS-CoV-2, prevedendo le mutazioni più probabili.

A presentare questo nuovo modello è uno studio pubblicato sula rivista Science da un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit). Nello specifico, gli scienziati americani hanno messo a punto un modello che, prevedendo le mutazioni di virus come questi, ci permetterà di essere sempre un passo avanti a questi insidiosi agenti patogeni. Le mutazioni che questi ultimi svilupperanno, infatti, saranno quelle che consentiranno loro di sfuggire alle difese immunitarie

e ai vaccini. Si tratta di un algoritmo ispirato al linguaggio umano che rappresenterà un aiuto fondamentale nella lotta alle infezioni.

Il modello che cambierà il nostro approccio allo sviluppo di vaccini e farmaci antivirali

È un modello che combina insieme le tecnologie dell’intelligenza artificiale e quelle dell’analisi linguistica. È uno strumento fondamentale per mettere a punto futuri vaccini e farmaci utili a sconfiggere o prevenire alcune infezioni virali. Inoltre, man mano che la ricerca è andata avanti i ricercatori hanno utilizzato il loro modello anche sulle nuove varianti inglese e sudafricana del SARS-CoV-2. Durante questi test, grazie al loro modello essi hanno potuto individuare sequenze che consentono a queste varianti di sfuggire a difese immunitarie e vaccini. Si tratta di risultati davvero preziosi in questo momento.

Non si tratta però di risultati pubblicati poiché devono ancora essere sottoposti alla revisione da parte della comunità scientifica. Ma quello che i ricercatori americani hanno ottenuto è già un primo incredibile traguardo. Infatti, con questo nuovo modello si apre la scommessa di riuscire a decifrare la “semantica” che rende i virus irriconoscibili al sistema immunitario. Ciò, al fine di riuscire a giocare d’anticipo e mettere a punto farmaci o preparazioni vaccinali che possano permetterci di proteggerci al 100%.