Le estensioni Google Chrome sono comode. Su questo non c’è dubbio. Grazie al loro contributo possiamo trasformare una semplice finestra di navigazione in un complesso hub funzionale per il web e le app. Ma bisogna fare attenzione alla provenienza ed all’autorevolezza delle app integrative al browser. Alcuni di questi software sono dannosi.
Nel nostro caso particolare alcuni dati sono finiti in mano agli sviluppatori e tra questi: nome, ID utente, sesso, stato sentimentale, età e molte altre informazioni relative al proprio account. Siamo nel contesto del cosiddetto scraping, termine in uso per determinare il furto dati con vendita degli stessi a scopi pubblicitari. Le quattro pecore nere in questione sono:
Tranne Green Messenger le altre sono state tutte rimesse a garanzia di maggiore privacy. Le altre, invece, sono ancora disponibili nel Google Chrome Web Store. Chiunque abbia previsto l’installazione di dette estensioni è caldamente invitato alla rimozione onde evitare i sopracitati problemi di sicurezza.