Si sta già parlando molto di connessione dati in 6G. Molti infatti si chiedono che senso abbia tutto questo se ancora molti utenti non possono sfruttare la trasmissione dati in 5G. In realtà un senso c’è.
Molte sono le realtà già al lavoro per porre le basi per uno sviluppo della connessione dati mobili in 6G. La Cina ne sta facendo un cavallo di battaglia, sfoggiando tecnologie militari all’avanguardia che dovrebbero spaventare gli Stati Uniti d’America. In realtà è la Corea del Sud ad essere più avanti nel campo della ricerca sul 6G. Nonostante l’università di Virginia Tech abbia il primato nel aver avviato un progetto di ricerca, la Norvegia ha finanziato “6Genesis“. Questo programma di otto anni ha come obbiettivo lo sviluppo del 6G.
Ari Pouttu, uno dei ricercatori, ha spiegato perché ci si sta concentrando su qualcosa che ancora non si sa che esiti avrà: “In questa fase c’è ancora una certa riluttanza a parlare di 6G. […] C’è però una tradizione, secondo cui le generazioni con i numeri pari sono quelle che concretizzano le promesse fatte dai numeri dispari
. Per esempio, è stato il 4G a portare a termine la rivoluzione accennata dal 3G e sarà il 6G a portare a termine la trasformazione infrastrutturale promessa dal 5G”.Un esempio lo sono le self driving cars che per comunicare tra loro possono utilizzare la rete 5G e potrebbe bastare bastare. In una città dove circolerebbero solo auto autonome, si capirebbe meglio la necessità del 6G. Infatti occorrerebbe una rete in grado di supportare latenza, velocità e quantità di dati davvero importanti. In pratica la connessione 5G risulterebbe già essere insufficiente e necessariamente dovrebbe entrare in campo la 6G.
Si presuppone che la velocità della connessione 6G raggiungerà il terabit al secondo, quindi cento volte superiore a quella 5G che dovrebbe essere di un gigabit al secondo. Inoltre la latenza sarà letteralmente a zero.
Tuttavia ad oggi resta comunque il fatto che in molte zone non arriva nemmeno la Fibra e diversi sono costretti a ripiegare su diverse alternative, tra cui modem a rete 4G o connessioni con internet satellitare.