In questo ultimo anno, uno dei temi più caldi è stato sicuramente il 5G, la rete di quinta generazione ha infatti diviso in due gli animi, creando due fazioni distinte, da un lato coloro che premono per l’arrivo del 5G mentre dall’altro coloro che credono fermamente che la nuova rete dati sia dannosa per la salute a causa delle alte frequenze.
Questa diatriba senza vincitore si è spesso tradotta in antenne 5G messe al rogo (o anche 4G erroneamente scambiate per 5G) a seguito di interventi di fanatici mossi dalla paura e forse da un po’ di non curanza mista ad ignoranza.
Arriva lo stop
I vari providers però, stano ovviamente premendo per l’arrivo del 5G, infatti stanno pressando fortemente i vari comuni per avere i permessi necessari all’installazione delle reti per il 5G, solo che a quanto pare per ora, vige l’idea del rinvio al 2022.
Palazzo Orsetti ad esempio, come hanno fatto altri Comuni ,ha fatto appello alla sentenza del Tar dell’Emilia Romagna che ha deciso di rimandare le nuove installazioni del 5G al luglio 2022.
Fino a quella data dunque, tutti i comuni che hanno aderito a tale sentenza, non accetteranno richieste di concessione, la questione è dunque slittata pesantemente, il fatto nello specifico indica dunque l’inizio di un vero e proprio braccio di ferro tra la community anti-5G, rappresentata dai comuni a sfavore delle installazioni e le varie aziende providers che invece premono per ovvi motivi economici, per l’arrivo del nuovo standard che, ribadiamo, non presenta evidenze scientifiche di possibili danni alla salute, visto che le frequenze che verranno adoperate, non sono altro che le attuali usate per il digitale terrestre.