WhatsApp è nel centro di una bufera mediatica senza precedenti dopo il caos generato dalla gestione dati in ottica privacy. A causa di questo evento la società di Menlo Park sta perdendo credibilità ed utenti giorno per giorno. Come se non bastasse Facebook sembra aver deciso per il ritorno a pagamento per l’uso dell’app. La struttura della frase è chiaramente ipotetica in quanto, dopo attenti controlli, si è risaliti alla fake news. Ecco cosa dice.
WhatsApp potrebbe tornare a pagamento: ma sarà davvero così?
Al di là della cifra eventualmente richiesta dallo sviluppatore gli utenti non scendono a patti con un eventuale e solo ipotetico rewind alle vecchie tradizioni. Prima che WhatsApp venisse acquisita da Mark Zuckerberg l’app imponeva il pagamento (facilmente eludibile) di 0,89e all’anno per l’uso delle funzioni di messaggistica. Con la direzione tutto è cambiato e, di fatto, WhatsApp è Gratis e lo sarà per sempre.
Il messaggio che sta giungendo come Catena di Sant’Antonio all’interno di chat e gruppi altro non è che una bufala digitale bella e buona. Si incentiva la disinformazione sulla base della credibilità assegnata ai contatti personali che re-inoltrano un messaggio privo di fondamento.
In definitiva non esista la possibilità che l’applicazione possa richiedere una qualsiasi cifra per l’utilizzo degli strumenti già previsti e da preveder in futuro. L’unico caso in cui è richiesta una quota di partecipazione è quello di WhatsApp Business per l’uso dei circuiti pubblicitari legati alle aziende. In tutti gli altri casi possiamo stare tranquilli: non dovremo pagare mai nulla. L’unico nodo da sciogliere è quello della riservatezza che sta mettendo in crisi la piattaforma con sempre più utenti uscenti verso Telegram e Signal.