I funghi sono un regno di organismi eucarioti al quale fanno capo anche i lieviti e le muffe. Si tratta di organismi vegetali la cui diversità è stata stimata in più di 3 milioni di specie. I funghi trovano numerose applicazioni che non includono soltanto l’ambito culinario, ma rappresentano anche una risorsa importante nel settore farmaceutico. Sembra, però, che questi incredibili organismi vegetali possano essere utilizzati anche per la messa a punto di dispositivi informatici.
A descrivere questa possibilità è uno studio intitolato “Reactive fungal wereable” pubblicato sulle pagine della rivista Biosystems. Nella ricerca in questione gli scienziati dell’Universitat Oberta de Catalunya spiegano che esiste una specie di fungo che potrebbe essere utilizzato a questo scopo. Stiamo parlando della specie Pleurotus ostreatus conosciuto anche come “fungo ostrica” il quale, è in grado di percepire gli stimoli ambientali come, ad esempio, quelli prodotto dal corpo degli stessi esseri umani. Dunque, secondo i ricercatori, i funghi potrebbero davvero essere utilizzati anche per la tecnologia indossabile.
Il fungo ostrica potrebbe, infatti, essere utilizzato come biomateriale o come biosensore per captare e distinguere gli stimoli chimici, elettrici e meccanici provenienti dall’ambiente. Stiamo parlando di una delle specie di funghi più diffusa in tutto il mondo. Fondamentalmente i ricercatori vogliono riprogrammare le reti elettriche dei funghi per creare dei veri e propri circuiti di calcolo. Questi ultimi, risponderebbero non solo agli stimoli, ma attiverebbero anche dei segnali che consentono di svolgere compiti computazionali.
Anche se tutto ciò potrebbe sembrare molto fantascientifico, gli scienziati spagnoli sono fiduciosi del fatto che i funghi potranno rappresentare, in un futuro non molto lontano, la materia prima utilizzata per la messa a punto di veri e propri computer.