La risposta ad uno dei quesiti scientifici che da sempre affascina gli esperti e l’intera umanità potrebbe essere stata data dalla missione New Horizons cui partecipa la NASA, Agenzia Aerospaziale Americana. Una navicella approdata al di là del Pianeta Plutone nel 2015 ha continuato a svolgere i suoi servigi spaziali a 7 miliardi di miglia dalla base, per una distanza 50 volte superiore a quelle che separa la Terra dal Sole.
Durante questo suo viaggio l’intrepida navicella ha assorbito l’oscurità più assoluta. Nessuna contaminazione, eppure è stata rilevata della strana luce. Non può essere riflesso delle particelle pulviscolari disseminate nello Spazio né tanto meno provenire da fonti dirette come il Sole, fonti di luce vagante o altri pianeti-specchio.
Sulla base delle considerazioni a quella distanza non dovrebbe esserci alcuna fonte di luce diretta o in diretta. Colpisce, di fatto, che la fotocamera sia riuscita a capire nuova luce. Le immagini NASA sono pertanto affascinanti ed al contempo inspiegabili. La quantità di luce rilevata era quasi equivalente a quella rimossa proveniente da galassia conosciute. Ne consegue che là fuori, da qualche parte, potrebbero esserci ancora galassia da scoprire o altre fonti di luce attualmente non rilevabili con i metodi e le strumentazioni tecniche convenzionali. La parola alla scienza che sicuramente saprà dirci di più nel corso dei prossimi anni.