Si torna a parlare di Patrimoniale, la cui proposta, presentata da Fratoianni e Orfini (rispettivamente LeU e Pd) qualche settimana fa ha suscitato non poche polemiche.
La tassa, secondo l’emendamento alla Manovra Fiscale 2021 presentato dai due parlamentari, andrebbe in realtà a colpire esclusivamente i possessori di grandi capitali, e nello specifico i cittadini aventi un patrimonio superiore ai 500 mila euro. Ma anche con queste condizioni, il piano ha sollevato numerosi interrogativi cui ancora non si è data risposta e un dibattito pubblico molto acceso. Tanto da costringere i due ideatori a ritirare la proposta, benché in questi giorni pare che stia tornando nel dibattito della maggioranza.
Della Patrimoniale si parlava già a inizio pandemia, ma il Governo, e su tutti il Presidente Conte, aveva allontanato vigorosamente questa prospettiva.
In alcun modo questa tassa sarebbe andata a gravare sui cittadini, a prescindere dal loro patrimonio, per due motivi principali: il primo corrisponde alla volontà di venire incontro alle fasce più deboli e ai cittadini aventi un reddito medio, incompatibile con l’imposizione di una patrimoniale proprio su questa porzione di società; il secondo coincide con la paura che imporre una patrimoniale potesse scoraggiare
gli investimenti dei grandi possessori in Italia, di fatto sottraendo potenzialità economica.La Patrimoniale a firma Fratoianni e Orfini, invece, andrebbe a colpire esclusivamente i grandi patrimoni con una scala di proporzionalità ridimensionata rispetto alle attese iniziali:
In aggiunta, il denaro tratto da questa tassa contribuirebbe ad appianare il divario sociale. Come? Sollevando i cittadini dalle altre due tasse patrimoniali cui sono annualmente soggetti, ossia l’IMU sulla seconda casa e l’imposta di bollo sui conti correnti.
Ad oggi, però, la proposta è stata talmente avversata da costringere i due firmatari a ritirarla. Seguiremo i prossimi aggiornamenti.