Sicuramente il primo lockdown del 2020 ci ha catapultati in una realtà completamente diversa da quella alla quale eravamo abituati. Non potevamo uscire, non potevamo andare a prendere un caffè al bar con degli amici, non potevamo passeggiare tranquillamente in mezzo al verde o in riva al mare. Siamo stati costretti a trascorrere intere giornate dentro casa lontani dal mondo che stava al di là del portone di casa nostra. Ovviamente tutta questa situazione ha sortito su di noi degli effetti notevoli che magari, a primo acchito, non riusciamo a percepire.
A mettere in rilievo gli effetti negativi che il primo lockdown del 2020 ha avuto su di noi è uno studio pubblicato sulla rivista Appetite. Il nome della rivista sulla quale è stato pubblicato lo studio in questione non è assolutamente casuale. Infatti, i principali effetti negativi che il lockdown di Marzo ha avuto su di noi, riguardano proprio il nostro comportamento alimentare. Perché, cari lettori, stare chiusi in casa e senza avere niente da fare ci annoia e la noia, si sa, molto spesso ci conduce a fare delle grandi abbuffate. La ricerca condotta da un team di ricercatori italiani e svizzeri ha proprio messo in evidenza come il primo periodo di quarantena abbia determinato un significativo aumento dei disturbi da fame emotiva e alimentazione incontrollata.
Il primo lockdown ha messo a dura prova i nostri nervi e le nostre scelte alimentari
Per giungere a questa conclusione gli studiosi non hanno preso in esame solo la Fase 1 del lockdown, cioè quella più restrittiva, ma anche la Fase 2 quando le misure hanno subito un significativo allentamento. Per il loro lavoro, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti allo studio di rispondere alle stesse domande facendo riferimento sia alla Fase 1 del lockdown che alla Fase 2. I partecipanti rappresentati da 365 persone con un età compresa tra i 18 ed i 74 anni hanno anche risposto a domande relative alla loro abitazione e al rapporto che avevano con i loro familiari.
Gli scienziati, dalle loro analisi, hanno desunto che il primo lockdown del 2020 ha portato ad un aumento dei livelli di ansia e depressione. Inoltre, anche i livelli di stress erano particolarmente alti e, quasi nella maggior parte dei casi, per alleviare questa situazione si è fatto ricorso a delle abbuffate compulsive. Quindi anche se da un lato le misure restrittive del lockdown hanno permesso di ottenere dei primi risultati positivi per quanto riguarda la pandemia in atto, sicuramente queste stesse misure hanno avuto delle ripercussioni notevoli su ognuno di noi.