La campagna di vaccinazione per il Covid sta avendo una piccola frenata dopo la seppur ottima partenza dell’Italia. Nei giorni scorsi, Pfizer ha annunciato ritardi sulle consegne dei vaccini: le scorte anche per la prossima settimana saranno diminuite di almeno il 20% rispetto ai programmi. Al tempo stesso, ieri anche AstraZeneca (prossima ad ottenere l’ok dall’EMA) ha annunciato che le scorte per l’Europa saranno diminuite sino al 70% nel primo trimestre. Ciò potrebbe modificare il percorso verso la conclusione della pandemia.
Negli ultimi giorni, tanti esperti hanno ipotizzato alcune date per la fine della pandemia da Covid. Hanno fatto molto discutere, ad esempio, le teorie della professoressa Ilaria Capua, secondo cui solo nel 2023 il mondo si libererà definitivamente dal virus. Sempre la Capua, però, assicura che nel 2022 la vita potrebbe tornare quasi alla normalità.
Altri esperti hanno una visione più ottimistica, fiduciosi che il vaccino anti Covid potrebbe portare all’immunità di gregge già nel corso di questo 2021. Per ottenere l’immunità di gregge è necessario coprire con la vaccinazione tutte le persone fragili e più esposte al Covid. Contestualmente, almeno il 70% degli italiani dovrà ricevere la doppia dose di vaccino: in termini assoluti, quindi, circa 42 milioni di persone.
Tutto dipenderà quindi dalla campagna di vaccinazione e dai suoi tempi. I ritardi di Pfizer ed AstraZeneca certo non lasciano pensare ad uno scenario limpido, almeno nel breve termine. Le buone notizie però arrivano da Israele, dove dopo aver vaccinato già una gran parte della popolazione (tra cui gli anziani), i casi gravi di Covid sono in drastica diminuzione.