Lo Stretto di Messina è quel braccio di mare che separa l’Italia peninsulare dalla Sicilia, collegando i mari Tirreno e Ionio. Ha una larghezza di 3,14 km nel punto più stretto e vanta alcune delle più forti correnti di marea. Questo braccio di mare si caratterizza per la sua grande biodiversità e per il fatto di rappresentare un ecosistema dove vivono specie marine endemiche di questo luogo. Ma nonostante la grande bellezza naturale che lo caratterizza, lo Stretto di Messina ha, purtroppo, un altro record mondiale di cui sta facendo molto parlare in questi giorni e che riguarda l’enorme quantità di rifiuti che si trovano sul suo fondale.
A rendere nota questa tragica notizia riguardo lo Stretto di Messina è uno studio apparso sulle pagine della rivista Environmental Research Letters. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati dell’Università di Barcellona (Spagna). Nel loro lavoro, i ricercatori spagnoli insieme con altri colleghi provenienti da altri istituti di ricerca, hanno dimostrato come i rifiuti stiano drammaticamente aumentando nei fondali marini di tutto il mondo. Ma, in alcuni casi, la densità di questi rifiuti è tale da essere paragonabile a quelle delle grandi discariche presenti sulla terraferma.
Secondo i ricercatori spagnoli, particolare attenzione andrebbe rivolta al Mediterraneo e, in particolare, allo Stretto di Messina nel quale la spazzatura è un problema ecologico davvero molto serio. Per tale ragione è necessario che ognuno di noi produca meno spazzatura preferendo sempre materiali green e attuando, in tutti i casi in cui è possibile, l’arte del riciclo. Solo così potremmo cercare di ridurre in maniera significativa l’inquinamento sul nostro Pianeta e che riguarda non solo le terre emerse ma, soprattutto, i fondali marini che non vediamo e dei quali spesso ci dimentichiamo.