Dopo varie segnalazioni pervenute dagli utenti si è deciso di investigare in merito a 7 app sospette legate agli ambienti di conference call. Sono state riscontrate ben 5 vulnerabilità specifiche vertenti la gestione della sicurezza. Il consenso alla trasmissione dell’audio e del video delle chiamate si può forzare senza l’esplicito consenso dell’utente interessato che, così facendo, lascia una porta digitale aperta verso lo spionaggio
indiscriminato.Preoccupa il fatto che lacune simili siano state trovate ovunque sia presente la funzionalità per la chiamata di gruppo ed in particolare nel sistema peer-to-peer, il che lascia aperta la strada ad ulteriori criticità future nel ramo della security.
I bug trovati sono stati corretti nel tempo con gli ultimi mesi che hanno richiesto un immane lavoro di riscrittura del codice ed un affinamento lato consensi. La privacy degli utenti sembra avere ora le carte in regola ma che cosa è stato scoperto da WhatsApp e da tutte le altre app sottoposte ad esame? Resta da capire. Nel frattempo si fa menzione del fatto che i problemi sono sorti con Signal, Google Duo, Facebook Messenger, JioChat e Mocha. Tutte applicazioni Android scaricate miliardi di volte in tutto il mondo.