Stiamo affrontando uno dei periodi più complessi nella storia recente dell’umanità. Senza dubbio una simile pandemia, dato il grado di libertà individuale raggiunto in precedenza dai cittadini, ha segnato profondamente la psiche delle persone ancor prima delle economie e dei mercati mondiali.
Di congetture se ne potrebbero fare tante e diverse, ma nessuna di queste sarebbe sufficientemente attendibile: un simile outcome non era previsto né prevedibile; eppure alcuni magnati e potenti del mondo stanno comunque tirando le proprie conclusioni ed esponendo il proprio pensiero al pubblico.
Tra questi, figura Bill Gates, che la cronaca complottista vorrebbe associato alla nascita e alla diffusione capillare di questo virus. L’uomo che è stato ed è tuttora tra i più ricchi al mondo, nonché imprenditore, programmatore e filantropo fondatore della Microsoft Corporation, ha dichiarato che a suo parere bisognerà attendere almeno un altro anno e mezzo prima di tornare a quella normalità data così tanto per scontata prima del Covid-19.
Il noto imprenditore avrebbe giustificato la sua previsione spiegandone il ragionamento che vi sta dietro: “entro l’estate del 2021 i Paesi ricchi avranno la copertura maggiore del vaccino, più di ogni altro, così potranno tornare alla normalità, ma il virus resterà in larga parte del pianeta. C’è sempre un rischio di nuova infezione e quindi saremo in grado di esserci davvero liberati del virus soltanto a metà del 2022″.
Di fatto, dunque, dovremo avere ancora molta pazienza e sperare che gli aiuti europei vengano investiti (e non spesi o peggio ancora sperperati) correttamente, che il vaccino raggiunga la maggior parte della popolazione mondiale – e non solo dei Paesi che possono permettersene l’acquisto – e che ci si possa riappropriare presto della vita che conoscevamo.