Andando a vedere la situazione più nello specifico, come è stato scritto anche in un precedente articolo, c’è stata una tregua per quanto riguarda le cartelle esattoriali, le quali sono state sospese fino al 31 gennaio 2021. Quindi, le somme dovute all’erario, andranno versate entro il primo marzo.
A questo punto, questa sospensione non andrebbe proprio a risolvere il problema della riscossione. Di fatto, la riscossione di così tanti debiti comporta due temi a cui tenere testa, ma che hanno una risoluzione uguale. Per i contribuenti, il problema è quello di affrontare il pagamento dello scaduto, prorogato e del debito corrente. Invece, per l’erario, la problematica è quella di riscuotere il più possibile, tenendo conto dell’attuale pressione fiscale.
A questo punto, sembra che la via migliore da seguire è quella di prendere in considerazione la strategia di classificazione dei propri redditi, proprio come fanno le banche con i propri crediti. In questo modo si potranno fare scelte finalizzate a soddisfare nella miglior maniera possibile gli interessi che sono stati messi in mezzo.
Tenendo d’occhio le risultanze di una ricerca che esamina la debitoria esattoriale di 980 miliardi di euro, viene fuori che:
Si vede con grande evidenza che per il primo punto si può percorrere la strada di un condono con saldo e stralcio. Per il secondo punto, si deve optare per una rottamazione con dilazione. Per lo Stato sarà una vera e propria batosta, il quale dovrà gestire tutto questo insieme alla rottamazione delle cartelle esattoriali.