“Perché non provarci?“. Questa è la frase, o meglio il pensiero ricorrente, quando un utente qualsiasi decide di rapportarsi sotto una qualsivoglia forma al mondo della pirateria. L’IPTV, apice del processo evolutivo di questa forma di truffa, sta infatti riscuotendo un grande successo da diversi anni a questa parte. Ottenere infatti tale abbonamento significa risparmiare molto su quello che invece sarebbe il sottoscrivere un accordo con uno dei licenziatari più comuni. In molti però non sanno che si rischia tanto con la legge, la quale non è più così disattenta come un tempo. La Guardia di Finanza infatti sarebbe riuscita in alcuni casi a mettersi sulle tracce degli abbonati.
Per evitare qualsiasi tracciamento e per non incorrere in problemi seri, il consiglio di alcuni utenti è quello di utilizzare una VPN. Surfshark ad esempio permette soluzioni molto interessanti e soprattutto con un costo molto economico.
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IPTV: mediante l’indirizzo IP possono risalire a chiunque e multarlo
Ad essere sgominata nel mese di dicembre è stata la piattaforma Webnet, la quale conteneva al suo interno oltre 50.000 utenti abbonati. Ora la Guardia di Finanza ha scelto di tracciare gli indirizzi IP per risalirvi, in modo da elevare i primi verbali. Questi potrebbero andare da 2000 a 25.000 €.
Dietro Webnet si nascondeva “un’articolata organizzazione, operante in diverse regioni del territorio nazionale, dedita alla vendita e distribuzione di dispositivi di decodificazione idonei a permettere l’accesso al servizio criptato IPTV per fruire di contenuti televisivi, senza il pagamento del canone dovuto”.