Il problema nasce dalla decisione della compagnia di riservare la produzione della fabbrica situata nel Regno Unito, al solo Regno Unito; la motivazione sarebbe un accordo precedente a quello stretto con l’Unione Europea che gli imporrebbe la produzione di un determinato numero di dosi da riservare al regno d’oltremanica.
L’Europa a questo punto ha avanzato la richiesta di rimuovere il vincolo di segretezza dai contratti stipulati; infatti, stando alla versione UE, non esiste nessuna clausola che limiti la produzione alla sola fabbrica situata in Belgio. Per di più ha iniziato a diffondersi la voce secondo cui questi ritardi siano dovuti anche ad altri accordi della casa farmaceutica e che il vaccino per il Covid 19 sia dirottato ad altri stati.
Malgrado le tensioni AstraZeneca si sarebbe impegnata a recapitare 17 milioni di dosi entro la fine di febbraio; l’Italia dovrebbe riceverne 2,5 milioni. Il tutto, ovviamente, solo dopo che sia arrivata l’autorizzazione da parte dell’Ema. Nel fra tempo i ritmi di vaccinazione continuano a rallentare e desta preoccupazione la nuova stima elaborata dalla Fondazione Hume.