“Possiamo correggere eventuali turbolenze in 3D, a sinistra, destra, su e giù, in modo critico, lungo la linea di volo”. Queste le dichiarazioni di Benjamin Dix-Matthews, dottorando presso ICRAR e UWA. “Ci consente di inviare segnali laser altamente stabili attraverso l’atmosfera mantenendo la qualità del segnale originale“, ha continuato. “Sembra che l’atmosfera in movimento non esista”.
I segnali laser potrebbero essere inviati da un punto ad un altro senza interferenze atmosferiche. Ciò implica che più dati possono essere trasmessi tra i satelliti e la Terra con maggiore efficienza. “La nostra tecnologia potrebbe aiutarci ad aumentare la velocità dei dati inviati dai satelliti. La prossima generazione di satelliti per la raccolta dati sarebbe in grado di portare le informazioni sulla Terra in modo del tutto diverso”. Questa tecnologia è anche il modo più preciso al mondo per questo genere di ricerche.
“Se hai uno di questi terminali ottici sulla Terra e un altro su un satellite nello spazio, puoi iniziare a esplorarne la fisica fondamentale”, dichiara il dott. Schediwy. “Tutto, dal testare la teoria della relatività generale di Einstein in modo più preciso che mai. Fino alla scoperta delle costanti fisiche fondamentali che cambiano nel tempo”. La tecnologia potrebbe essere utilizzata anche nella ricerca della scienze della terra e della geofisica, consentendo ai satelliti di studiare come cambia la falda acquifera nel tempo o di cercare depositi di minerali sotterranei.
La tecnologia della stabilizzazione di fase è stata originariamente sviluppata per sincronizzare i segnali in arrivo per il telescopio Square Kilometre Array. Trattasi di un telescopio che sarà costruito nell’Australia occidentale e in Sud Africa a partire dal 2021. I risultati dei ricercatori saranno pubblicati nella rivista Nature Communications.