Noi tutti abbiamo sentito parlare del terribile disastro avvenuto in Ucraina nel 1986 esattamente il 26 Aprile, stiamo ovviamente parlando della centrale nucleare di Chernobyl, una catastrofe che, provoco profondi sconvolgimenti all’interno del piccolo paesino, i cui abitanti furono costretti ad abbandonare immediatamente le proprie case onde evitare di essere investiti dalla marea radioattiva in arrivo, una diaspora che lascio sostanzialmente un fermo immagine dei momenti vissuti da quelle famiglie.
La catastrofe prese corpo nell’esplosione del reattore numero 4, il cui coperchio in cemento armato, venne scalzato via dalla enorme pressione del vapore che portò appunto ad un’esplosione di natura fisica e non nucleare per fortuna, la quale però, un po’ come un geyser, provoco il rilascio nell’aria di tantissimo materiale radioattivo in quella che fu una nube che si diffuse a macchia d’olio in Europa trasportata dai venti.
Ovviamente i vari governi presero degli immediati provvedimenti, i quali hanno assunto il corpo di una sarcofago di cemento armato davvero imponente pensato per contenere tutto il materiale ancora pesantemente radioattivo ed impedirne la fuoriuscita nell’ambiente circostante.
Al suo interno però, è presente ancora un cuore ancora pulsante, nei meandri della centrale infatti, precisamente al piano inferiori, si è venuta a creare a seguito dell’esplosione, una colata di materiale semi-liquido e pesantemente radioattivo che gli scienziati hanno chiamato Piede d’Elefante.
Questo ammasso di materiale è attualmente la cosa più letale del pianeta, infatti può uccidere un uomo adulto con appena 5 minuti di esposizione alle radiazioni che emana, rilasciate dai nuclei che lo compongono che sono principalmente: Uranio, Plutonio, Grafite, metalli vari e sabbia.