I primi test effettuati su delle cavie hanno dimostrato come queste apparecchiature siano in grado, ad esempio, di inibire alcuni comportamenti indotti dall’uso di droghe. Inoltre il chip è in grado di ricaricarsi via wireless in modo da non richiedere eccessive attività di manutenzione.
Una scoperta potenzialmente innovativa vista la semplicità gestionale e di controllo; grazie a questi chip potrebbe essere possibile controllare il funzionamento dell’impianto anche attraverso uno smartphone. Le applicazioni poi, sarebbero davvero variegate; oltre al già accennato controllo di impulsi neurali il chip potrebbe essere implementato anche su pacemaker cardiaci e gastrici.
Questi nuovi apparati inoltre non richiederebbero numerose sessioni chirurgiche per la sostituzione delle batterie; come sottolinea lo stesso Jeong: “Il dispositivo elimina la necessità di ulteriori interventi chirurgici dolorosi per sostituire una batteria scarica“. Il chip infatti è dotato di un piccolo circuito in grado di raccogliere energia wireless attraverso un campo magnetico alternato senza causare danni ai tessuti; inoltre grazie ad un’antenna Bluetooth il dispositivo può essere controllato da remoto grazie ad uno smartphone.