Sul mercato italiano è stata presentata da Signifiy (Philips) una lampada da tavolo UV-C, che pare sia utile per neutralizzare virus e batteri, incluso il Covid-19. Chiaramente, però, non è una lampada convenzionale da usare per delle cose che facciamo di solito in ambito domestico, ma serve in ambulatori, studi ed ospedali.
Rowena Lee, Division Leader Digital Products di Signify ha sottolineato che “mentre tutto il mondo si sta adattando alle sfide e alla nuova normalità dell’era Covid-19, noi di Signify ci sentiamo in dovere di contribuire alla crescente necessità di sanificare oggetti e superfici da parte delle persone”.
Covid-19: la lampada UV-C potrebbe essere provvidenziale
La lampada di Signify ha una potenza di 24 Watt, misura 24,7 x 12 x 12 centimetri e pesa 812 grammi e va ovviamente connessa alla presa elettrica. Una delle sue caratteristiche principali è quella di impiegare una struttura in metalli che dovrebbe assicurare nel tempo la resistenza maggiore ai raggi UV-C. Infatti, mentre è in funzione bisogna lasciare la stanza, poiché se rileva presenze si spegne immediatamente. Infatti, l’esposizione ai raggi UV-C, come spiega l’azienda, “può essere dannosa per occhi e pelle”.
La disinfezione completa si ottiene in relazione agli spazi, gli oggetti che ci sono e le superfici. La modalità d’uso è semplice, poiché oltre ad un pannello di controllo, c’è un sistema vocale che guida passo passo l’attivazione con dei timer. In più, prima dell’avvio, invita i presenti a lasciare la stanza. Tuttavia, l’azienda non garantisce al 100% che chiunque sarà protetto da contaminazioni. In più, è importante sottolineare che non si parla di un dispositivo medico.
Secondo i dati forniti dai laboratori NEIDL di Boston, le sorgenti di luce UV-C di Signify hanno la capacità di ridurre al 99% la presenza del Covid-19 sulle superficie. L’azienda ha puntualizzato che “tutti i batteri e i virus testati fino ad oggi rispondono positivamente alla disinfezione UV-C. Nei test di laboratorio le sorgenti di luce UV-C hanno ridotto, in appena 9 secondi, la carica virale del SARS-CoV-2 presente su una superficie, a livelli inferiori a quelli rilevabili“.