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Clubhouse è il nuovo social che sta facendo impazzire molti utenti

Quando si parla di social network subito si pensa alla possibilità di condividere con gli amici on line foto, racconti o semplici azioni della quotidianità. Al contrario Clubhouse non è niente di tutto questo. Ecco cosa sta rendendo unico e speciale questo nuovo social che è sulla bocca di tutti.

 

Clubhouse è il nuovo social network dove si parla e si ascolta

La caratteristica speciale che rende unico Clubhouse è data dall’unica possibilità di interazione con gli utenti iscritti a questo nuovo social network. Infatti basandosi sull’uso della sola voce le persone interagiscono con ciò che dicono e non con quello che scrivono.

Clubhouse per ora è disponibile solo su iOS. Tramite la sua piattaforma social non si può scrivere, postare foto o video. Niente di tutto questo. In pratica gli iscritti possono socializzare tra loro solo attraverso la voce o il suono. La voce e l’udito sono quindi tra i 5 sensi gli unici ad essere utilizzati. Quindi il canale comunicativo è solamente il microfono del proprio dispositivo. In questo caso un iPhone o un iPad.

Questa applicazione è stata realizzata ad aprile 2020 in piena pandemia da Covid-19. La startup Alpha Exploration della Bay Area di San Francisco, con al comando Paul Davison e Rohan Seth, ha inventato Clubhouse. La sua rapida diffusione è dovuta a due eventi. Il primo quando si sono iscritte celebrità come Drake, Jared Leto e Oprah Winfrey. La seconda invece dopo la chiusura del profilo Twitter dell’ex presidente Donald Trump. Tutto questo unito da un ingrediente davvero unico nel suo genere: il solo utilizzo della voce.

 

Come ci si può iscrivere

Attualmente Clubhouse è un social network a porte chiuse. In sostanza si può accedere e avere la possibilità di interagire liberamente solo dopo essere invitati da chi ne fa già parte. Tuttavia si può procedere con una iscrizione che riserva un nickname e lascia in “sospeso” l’account fino a quando non si riceva un invito. Malgrado ciò a breve sembra ci sia l’intenzione di rendere Clubhouse più libero. Comunque la piattaforma si sente libera di valutare e concedere il permesso ad alcuni utenti in lista di attesa

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La prima cosa che Clubhouse chiede quando si decide di iscriversi è il numero di telefono che sarà verificato tramite sms con un codice di accesso. Inoltre il social, anche se non lo definisce obbligatorio, chiede vivamente di registrarsi con il proprio nome e cognome reali. Infine all’utente non resta che scegliere un nickname che più gli aggrada.

Questa piattaforma social è divisa per stanze nelle quali c’è un moderatore che permette agli utenti che alzano la mano di parlare. In Clubhouse quindi è solo possibile parlare e ascoltare in tempo reale. Infatti non si possono inviare messaggi vocali registrati e privati. Tutti possono ascoltare tutto.

Esistono club realizzati per coinvolgere persone che hanno in comune gusti e interessi simili. Di conseguenza si possono creare anche stanze in italiano. Inoltre non è prevista la segnalazione delle stanze nel caso in cui gli utenti parlino di argomenti inappropriati. Altresì è possibile segnalare un singolo utente se dice cose che ledono la sensibilità generale.

 

Quanto è sicuro questo social network

Le norme sulla privacy sono chiare o meglio, dipende dai punti di vista se si premia la sincerità. Occorre avere almeno 18 anni anche se esiste uno strumento che ne verifica la veridicità. In tutte le stanze l’audio viene temporaneamente registrato e cancellato alla chiusura delle stesse. Preoccupa molto un estratto delle condizioni sulla sicurezza di Clubhouse. “Nessuna trasmissione via Internet o e-mail è mai completamente sicura o priva di errori. In particolare, le e-mail inviate a o da noi potrebbero non essere sicure“. Chissà se chi ha lasciato WhatsApp in questi giorni deciderà di fare un atto di coraggio iscrivendosi a questo nuovo social network.

Clubhouse è entrato a far parte del mondo dei social network in un modo unico nel suo genere che continuerà a far cresce l’interesse facendo parlare molto di sé.

 

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Pubblicato da
Osvaldo Lasperini