Microsoft ha sviluppato un software che permette a chi lo impiega di avere una conversazione con una persona defunta. La casa di Redmond ha infatti depositato il brevetto di un chatbot che sfrutta i dati presenti sul web di un utente per ricostruirne un’identità digitale capace di interagire via chat con chi lo desidera.
Una simile idea è stata già esplorata abbondantemente dalla fantascienza dei giorni nostri, in film (Transcendence, del 2014) o serie tv (si pensi ad Upload di Amazon Prime o l’episodio di Black Mirror intitolato “Torna da me”). Ma la sua realizzazione risultava ancora distante nel tempo.
Invece a breve potrebbe diventare una possibilità concreta, grazie all’impegno degli sviluppatori Microsoft e la notizia diffusa da The Indipendent. Come funzionerà precisamente?
Arriva il chatbot per parlare con i defunti: ecco il principio di funzionamento
In buona sostanza, il programma in questione andrà a raccogliere dati presenti sul web e sulle piattaforme social per imitare i contenuti e lo stile comunicativo della persona in questione. Non soltanto defunti: potrà essere impiegato anche per simulare un colloquio con personaggi famosi o di spicco del panorama internazionale, quasi ci si trovasse a tu per tu proprio con loro.
Se il progetto andasse in porto e si arrivasse all’effettiva realizzazione del software, sicuramente sarebbero diversi i problemi e gli ostacoli legati alla privacy che Microsoft dovrebbe affrontare.
Anche una persona ancora in vita potrebbe decidere di creare un chatbot a partire dalle proprie informazioni, per costruire un software e un’interazione più realistica da lasciare poi in “eredità” ai familiari.