Uno dei servizi indispensabili per tutte le famiglie è la fornitura di luce e gas. Croce e delizia del consumatore, spesso ci si trova a fare i conti con offerte poco chiare, prezzi esorbitanti e bollette che non arrivano mai. Dulcis in fundo non mancano le truffe dei contatori per i consumi stimati.
Altroconsumo, la nota associazione di difesa dei consumatori, si batte costantemente contro le truffe relative alla fornitura di luce e gas. Infatti ogni anno, a favore dei suoi abbonati, realizza una campagna di acquisto per ridurre i costi delle bollette proponendo un fornitore dalle tariffe trasparenti.
Purtroppo però molte persone rimangono in balia dei raggiri di questo settore lasciandosi ammagliare da un contratto che all’apparenza sembra proprio essere un’ottima offerta. I problemi arrivano dopo. Basti pensare alla recente multa che l’Antitrust ha inflitto a Enel e Eni per dei pagamenti di bollette non dovute.
Uno di questi è legato ai consumi stimati. In pratica il fornitore di luce e gas invia le bollette con un importo che è il risultato di un ipotetico consumo. Questi vengono stimati facendo fede a quelle precedenti e alle dimensioni dell’abitazione. Spesso però l’azienda dimentica che dovrebbe comunicare come calcola i consumi stimati. Perciò si rischia di entrare nel mondo delle truffe.
In ogni caso è l’utente che, attraverso l’autolettura, dovrebbe comunicare i suoi consumi mensili alla società fornitrice dei servizi. Tuttavia oggi i moderni contatori consentono all’azienda stessa di consultare i consumi dei clienti da remoto. Al contrario, se questo non viene eseguito, il fornitore calcola l’importo dovuto attraverso una stima sui possibili consumi rischiando così delle truffe.
Ed è qui che arrivano gli errori e le truffe. L’Autorità Garante per l’Energia e il Gas, Arera, ha infatti chiarito che tutte le compagnie almeno una volta all’anno devono procedere con la lettura del contatore. Questo gli permetterà di agire con un conguaglio che, nel caso i consumi fossero maggiori sarebbe a debito. Diversamente il cliente risulterebbe a credito. Inoltre, in assenza di questo, la bolletta dai costi esagerati sarebbe illegittima e l’utente potrebbe intraprendere un’azione nei confronti della compagnia davanti a un giudice.